Mattia Minghetti - Psicologo Infantile | Publications
Mattia Minghetti, Phd, Psicologo Infantile, Psicoterapeuta
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Representational and Dynamic-Maturational models

Adult Attachment Interview (AAI) coding systems compared

Partendo dagli studi di Bowlby, passando per le applicazioni pratiche di Mary Ainsworth, la Adult Attachment Interview (AAI) è lo strumento più valido per la valutazione dell’attaccamento adulto. In questa tesi di Dottorato viene proposta una comparazione tra due modelli differenti di codifica: il Berkeley Model, sviluppato da Mary Main e collaboratori e il Dynamic-Maturational Model (DMM), proposto da Patricia M. Crittenden. Entrambi i modelli hanno punti do forza e fragilità evidenziate nella prima parte della tesi.

Nella seconda parte, sono state somministrata le AAI a 90 adulti,  e codificate secondo entrambi i modelli. I risultati dimostrano significative e per certi versi inaspettate differenze, specialmente nel caso di attaccamento insicuro ad alto rischio psicosociale. Nessuno dei due modelli appare migliore dell’altro: il modello Berkley sembra più adatto a contesti di ricerca, per via di un minor numero di categorie, ma maggiormente delineate, mentre il modello DMM sembra più adatto in contesti clinici e giudiziali, per la presenza di un maggior numero di modificatori e sotto categorie, che delineano con molta precisione la personalità del singolo individuo.

School-Age Assessment of Attachment: an analysis of non-verbal behavior using Dr. Notes

Baldoni F., Giannotti M., Minghetti M., Landi G., Acerra A., & D’Innella Capano V. (2016). World Association for Infant Mental Health (WAIMH) Congress (Prague, May 29-June 2, 2016), Infant Mental Health Journal, 37 (Suppl. 1), pp. 72-73.

Le nuove tecnologie associate alla psicologia clinica sono un aspetto spesso trascurato nella ricerca. Molti strumenti psicologici si avvalgono di supporti multimediali che risalgono agli anni ’90, o addirittura precedenti.

Esistono però numerose resistenze a modificare queste modalità di somministrazione, probabilmente a causa di una attribuzione erronea ad una specifica scelta teorica, quando invece alcune scelte tecnologiche sono state fatte più per necessità che per scelta. Ad esempio, nell’ambito della teoria dell’attaccamento, la maggior parte degli strumenti di valutazione dell’attaccamento infantile e adulto (AAI, TAAI, SAA, PAA) si avvalgono di audio-registrazione con relativa trascrizione manuale. Questa modalità presenta due difetti: si perdono molte informazioni non-verbali, para-verbali e anche verbali per errori di trascrizione e occorre un notevole monte ore per trascrivere ogni singolo test/intervista.

La scelta  dell’audio-registrazione è la logica conseguenza per test sviluppati negli anni ’80, in cui filmati lunghi erano difficili da trattare. Ma in epoca contemporanea questo non è più un problema, per cui la nostra ricerca è volta ad implementare un sistema di codifica semi-automatica per videoregistrazioni, sviluppata insieme a Telpress (azienda di supporti multimediali olandese), chiamato Dr Notes. Nello specifico ne abbiamo verificato l’applicazione sullo School Age Assessment of Attachment (SAA), per la valutazione dell’attaccamento in bambini di età scolare, con ottimi risultati, che lasciano aperte le possibilità di ampliare l’utilizzo del software ad altri strumenti.

Trascuratezza emotiva e sviluppo della personalità: un’esemplificazione clinica attraverso l’analisi di un protocollo Adult Attachment Interview

La Marca, L., Minghetti, M., Baldoni, F., Schimmenti, A. (2015) Psichiatria e Psicoterapia (2015) 34, 1, 3-25

Le più recenti ricerche nel campo delle neuroscienze, dello sviluppo affettivo, delle teorie dell’intersoggettività e della psicoanalisi relazionale  hanno messo in evidenza l’importanza dell’apporto ambientale, e quindi delle figure di accudimento, nel processo di strutturazione del Sé e di maturazione delle funzioni psichiche. Le esperienze interpersonali precoci, in particolare quelle a più forte impatto emotivo vissute nell’ambito del sistema di accudimento primario, giocano un ruolo fondamentale nel dare forma alla personalità, contribuendo in modo significativo allo sviluppo affettivo e cognitivo, oltre che all’equilibrio psicofisico dell’organismo.

La “trascuratezza emotiva” rappresenta la forma più cronica di abuso infantile, eppure, nonostante la sua prevalenza, passa molte volte inosservata e non viene percepita con la stessa gravità dell’abuso sico o sessuale. Risulta utile tuttavia segnalare come il maltrattamento ai danni dell’infanzia, indipendentemente dal modo in cui questo si declini, è sempre un abuso emotivo.

In riferimento alle rifessioni teoriche esposte, verrà analizzato un caso clinico, che mostrerà chiaramente che più a lungo il bambino vive in un ambiente familiare emotivamente trascurante e più precoce e marcata è la privazione, tanto più i suoi deficit psicologici risulteranno indelebili e profondi.

Trasmissione dell’attaccamento e Modello Dinamico-Maturativo

Prendersi cura dei bambini e dei loro genitori

Capitoli 8-9 pagg. 183-207

A partire dagli anni cinquanta la teoria dell’attaccamento e il lavoro svolto da John Bowlby sulla deprivazione materna e sulle esperienze di separazione e di perdita hanno rivoluzionato gli studi in psicologia dell’età evolutiva, evidenziando l’importanza che la ricerca di sicurezza e la protezione dai pericoli svolgono nelle relazioni umane fin dalla nascita.

Dalla prima metà degli anni ottanta, con lo sviluppo di metodi per la valutazione dell’attaccamento negli adulti, la ricerca è entrata in una nuova fase in cui l’attenzione è rivolta allo studio dell’attaccamento in tutto il ciclo vitale.

Questo studio vuole indagare le relazioni esistenti tra i pattern di attaccamento materni durante la gravidanza e quelli dei propri bambini a 12 mesi di età, somministrando gli strumenti di valutazione per la prima volta in un campione italiano di 40 madri.

I risultati evidenziano che le madri con stile di attaccamento sicuro hanno maggiore probabilità di avere un figlio il cui pattern di attaccamento nel primo anno di vita sarà sicuro, mentre quelle insicure tendono ad avere un figlio con attaccamento insicuro.

La relazione tra attaccamento genitoriale e infantile è comunque un problema ancora da approfondire. Sarebbe errato pensare a categorie di attaccamento che si tramandano di generazione in generazione. Anche se gli studi hanno evidenziato una modesta relazione significativa tra sicurezza materna e infantile (nel nostro caso con p <0,05), un’ampia parte della popolazione manifesta stili di attaccamento differenti da quelli dei propri genitori.

Disturbo Ossessivo-Compulsivo

Dalla teoria alla pratica attraverso un caso clinico

L’eziologia e il trattamento del disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è spesso motivo di dibattito per la teoria e la pratica psicoanalitica: è considerato un disturbo della sfera ansiosa dai più diffusi manuali diagnostici, ma questa classificazione non soddisfa pienamente molti teorici, in quanto il funzionamento peculiare di questa patologia la differenzia in maniera notevole dagli altri disturbi dello spettro ansioso.

Il disturbo ossessivo-compulsivo è stato per molti anni poco considerato dalla letteratura, in quanto troppo spesso confuso con altri disturbi d’ansia o con la personalità ossessivo-compulsiva. Quest’ultima confusione è stata favorita dal fraintendimento di alcune relazioni teoriche della prima metà del secolo scorso. In realtà le due patologie hanno elementi comuni, ma hanno fondamentali punti di discordanza: primo fra tutti il fatto che il più delle volte un soggetto possa avere un disturbo ossessivo senza per questo averne la personalità. Nella pratica clinica osserviamo come le ossessioni e le compulsioni siano prerogative di altri disturbi di personalità e siano utilizzate per favorire un controllo sugli aspetti più deteriori di questa personalità.

Altro aspetto trattato in maniera non sufficientemente adeguata in letteratura, è la differenza tra ossessioni e compulsioni: troppo spesso i due termini sono stati considerati uniti, come una conseguenza uno dell’altro. La pratica clinica, al contrario, ci dice che  questi due aspetti sono differenziati e afferiscono a meccanismi psichici differenti tra loro.

Date queste premesse, possiamo immaginare come le metodologie psicoterapeutiche per affrontare questa patologia non raggiungano una concordanza accettabile: i pazienti sono stati troppo spesso considerati non adeguati a causa dell’eccessiva rigidità di pensiero e anche per questo motivo, per molti anni il trattamento d’elezione per questo tipo di disturbi è stato considerato la psicofarmacologia.

La mia tesi sostiene, in accordo con le più recenti teorie, che la psicoterapia, ed in particolare quella ad indirizzo psicodinamico, possa essere efficace nel trattare questo disturbo. Anche per questo motivo ho deciso di approfondire un caso clinico di un adolescente con questo disturbo, che ho trattato per due anni, dal 2009 al 2011.

Altre pubblicazioni

Riviste scientifiche e convegni

Baldoni, F., Giannotti, M., & Minghetti, M. (2016). Mentalization and external regulation of emotions in eating disorders. In: R. Tambelli, & C. Trentini (Eds.) AIP Clinical and Dynamic Section Proceedings Symposia, Mediterranean Journal of Clinical Psychology MJCP,  Vol. 4 (Suppl. 2 A), pp. 77-78.

 

Baldoni, F., Minghetti, M., & Landi G. (2015) Perinatal affective disorders in fathers and their effects on mothers and children. Proceedings XVII National Congress Italian Psychological Association, Clinical and Dynamic Section. Mediterranean Journal of Clinical Psychology MJCP, Suppl. n.1A, vol.3, No.2, pp. 6-8

 

Baldoni F., Facondini E., Minghetti M., Landi G., Ancora G., Cena, L., Crittenden P. M. (2013). The influence of parental attachment and sensitivity on the psychomotor development of preterm-born children: a CARE-Index study. In: Abstract 6th International Attachment Conference (IAC) . Pavia, 30 Agosto-1 Settembre 2013, Pavia: University of Pavia, p. 27-27

 

Cena L., Facondini E., Minghetti M., Landini A., Crittenden P.M., Baldoni F. (2012): Maternità difficili: Madri “nate pretermine”. Uno studio sui precursori dell’attaccamento. In Atti Congresso Nazionale della Sezione di psicologia Clinica e Dinamica dell’Associazione Italiana di Psicologia (AIP) (Chieti, 20-23 settembre 2012), Express, Torino, pp. 284-285.

 

Landi G., Facondini E., Cena L., Minghetti M., Landini A., Crittenden P.M.,  Baldoni F. (2012) Attachment forerunners in mothers of preterm babies. In Hautamäki A. (ed) Abstract book 3nd Biennial Conference of the International Association for the Study of Attachment (IASA) (University of Applied Sciences, Frankfurt am Main, Germany, September 14-16, 2012), p. 24.

 

Baldoni F., Facondini E., Cena L., Landi G., Minghetti M., Landini A., Crittenden P.M. (2012). Attachment forerunners in fathers with preterm babies. In Hautamäki A. (ed) Abstract book 3nd Biennial Conference of the International Association for the Study of Attachment (IASA) (University of Applied Sciences, Frankfurt am Main, Germany, September 14-16, 2012), p. 28.

 

Baldoni F., Baldaro B., Minghetti M., Surcinelli P., Landini A., Crittenden P.M. (2012) Transmission of attachment in a DMM perspective. In Hautamäki A. (ed) Abstract book 3nd Biennial Conference of the International Association for the Study of Attachment (IASA) (University of Applied Sciences, Frankfurt am Main, Germany, September 14-16, 2012), p. 28-29.
Baldoni F., Castellano F., Facondini E., Minghetti M. (2011). Si può parlare di attaccamento tra uomo e cane? Uno studio tramite la Strange Situation. In Atti XIII Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Clinica e Dinamica dell’Associazione Italiana di Psicologia (AIP) (Catania 16-18 Settembre 2011), Express, Torino, p. 268 (ISBN 978-88-97412-229)

 

Baldoni F., Facondini E., Minghetti M., Romeo N., Cena L., Landini A., Crittenden P.M. (2011). L’influenza dell’attaccamento e della sensibilità diadica genitoriale sullo sviluppo psicomotorio del bambino nato pretermine. In Atti XIII Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Clinica e Dinamica dell’Associazione Italiana di Psicologia (AIP) (Catania 16-18 Settembre 2011), Express, Torino, p. 267.

 

Baldoni F., Facondini E., Romeo N., Minghetti M., Cena L. , Landini A, Crittenden P.M. (2011): Attachment forerunners, dyadic sensitivity and development of the child in families with a preterm born baby. 6th European AEPEA Congress on Psychopathology in Childhood and Adolescence, (Bologna 5-7 Maggio 2011), pp. 422-430

 

Facondini E., Romeo N., Lazzari S., Minghetti M., Baldoni F. (2011): Fattori di rischio e disagio emotivo nei fratelli di nati pretermine. In Atti Congresso Mondiale AEPEA 2011  (Bologna 5-7 Maggio 2011), p. 432.

 

Facondini E., Minghetti M., Romeo N., Baldoni F. (2011): Le reazioni emotive della coppia alla comunicazione diagnostica di sindrome di Down. In Atti Congresso Mondiale AEPEA 2011  (Bologna 5-7 Maggio 2011), p. 311.

 

Baldoni F., Benassi M., Facondini E., Minghetti M., Ceccarelli L., Baldaro B. (2010). Uno studio sulle correlazioni tra stati emotivi materni e paterni durante il periodo perinatale. In Atti XII Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Clinica e Dinamica della Associazione Italiana di Psicologia (AIP). Torino, 24-26 Settembre 2010, p. 31.

 

Baldoni F., Facondini E., Minghetti M., Cena L., Romeo N., Landini A., CRITTENDEN P.M. (2010). L’influenza dell’attaccamento paterno sullo sviluppo del bambino nato pretermine. In Atti XII Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Clinica e Dinamica della Associazione Italiana di Psicologia (AIP). Torino, 24-26 Settembre 2010, p. 30.